martedì 11 marzo 2008

Le bizze del "gigante Bianco"

Il 23 febbraio, nel bel mezzo dell’inverno, a 3.500 m di quota la temperatura è schizzata verso l’alto fino a raggiungere gli 8°C e valori superiori allo zero si sono protratti per una lunga settimana. In questi ultimi giorni, invece, con l’avvento della stagione primaverile, le temperature sono piombate fino a – 23°C. Nel contempo i ghiacciai che fanno da cornice al massiccio, come in fuga da un nemico terribile, si ritirano a vista d’occhio. Secondo gli ultimi dati disponibili un buon 45% circa del ghiacciaio è scomparso.Mentre in basso avviene questo inesorabile declino, al di sopra dei 4.000 m, li dove l’aria diviene più sottile, i dati raccolti nei mesi scorsi vengono confermati e si sta assistendo ad un aumento della calotta sommitale – circa due metri – e ad un incremento della massa glaciale stimata in circa 10.000 metri cubi in soli due anni.
Che il gigante Bianco si sia messo a fare le bizze?
Dati riguardanti le temperature raccolti dalla stazione meteorologica “Aws-Gigante-Osram”, situata a 3.450 m, mostrano un comportamento del tutto anomalo dell’energia solare che arriva sul ghiacciaio: il ghiacciaio ha assorbito, durante l’inverno, il 31% dell’energia solare in arrivo, valore questo consueto durante le stagioni aride. La neve è vecchia, scura e perciò riflette meno la luce che invece assorbe: ciò favorisce il fenomeno della fusione. Tale situazione concorre a deteriorare il manto nevoso rischiando di mandare in crisi il ghiacciaio nel periodo estivo: se il ghiacciaio perde buona parte dell’accumulo di neve già durante l’inverno, arriva in estate meno preparato al caldo e va incontro a deplezioni importanti.
A questa drammatica situazione fa da contraltare l’aumento della calotta sommitale. Ciò citando le parole di Y. Giezendanner, meteorologo di Chamonix, è dovuto alle precipitazioni oceaniche che hanno raggiunto la montagna negli ultimi anni. Oltre i 4.000 metri le precipitazioni sono state nevose, causando un aumento del volume di ghiaccio in quota.
Un segnale di speranza? Chissà…
Forse qualche spiraglio c’è davvero! Molti ghiacciai mettono in atto una sorta di autoprotezione: la riduzione del ghiaccio lascia una copertura detritica che quando è maggiore di 30 cm protegge il ghiaccio dai raggi solari abbattendo al diminuzione anche del 70%.
Fino a quando non si prenderanno seri provvedimenti per ridurre l’effetto serra da CO2, i nostri ghiacciai, ma anche quelli di tutto il globo, continueranno, soffrendo, a fare le bizze.
I ghiacciai sono molto importanti per il nostro ecosistema e credo che spendere un attimo a riflettere sull’argomento non possa certo guastare.
Mai zeder, sono ben le 21.00 ma, un oretta di sano running ora non me la toglie nessuno :-).

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