mercoledì 30 luglio 2008

Piz Duleda

Lunedì





Le previsioni meteo danno tempo bello solo il mattino e quindi, con Norberto decidiamo di alzarci presto e di andare a fare un giro nell'ancora inesplorato gruppo del Puez.
Raggiunta Selva di Gardena, abbandonata la macchina in un capiente parcheggio, ci incamminiamo, baciati dai primi raggi di un caldo sole estivo lungo la Val Lunga, la quale per non discreditare il nome si allunga tra strapiombanti pareti rocciose per diversi km all'interno delle montagne.





A circa metà valle, grazie a un ripido sentiero saliamo velocemente di quota fino a giungere sui vasti prati dell'alpe di Puez ove stazionano numerose pecore e dove, non è infrequente, poter scovare delle marmotte.









Salendo ancora, verso forcella Nives, il paesaggio abbandona il verde dei pascoli e lascia spazio al grigiume del ciotolame.







In breve, anche perché scure nuvolone cominciano ad accumularsi intorno a noi raggiungiamo la bella cima che, con tempo ottimale, offrirebbe all'escursionista un panorama mozza fiato sulle Odle.







Di ritorno dalla cima una tappa alimentare al rifugio Puez e poi, accompagnati da una rilassante pioggerellina di corsa ritorniamo al punto di partenza.


domenica 27 luglio 2008

Vigolo Vattaro con Norberto

Dopo la ferrata del Cadin fatta subito dopo lavoro, alle tante sono riuscito a convincere Norberto a venire a fare una pedalata. Pur avendo promesso di fare solo pianura alla fine con una piccola deviazione, siamo arrivati a Vigolo Vattaro dove, a casa di amici ci siamo concessi un paio di fette di smacafam...delizioso!




sabato 26 luglio 2008

Marmolada


Ferrata delle Trincee

Partiti, io e Tiziano, di buon mattino alla volta della ferrata delle Mesules, anche quest'oggi visto le condizioni meteo abbiamo ripiegato su altro itinerario: la ferrata delle trincee al di sopra del lago della Fedaia.







Giunti al passo, risaliamo velocemente verdeggianti prati fino ad arrivare alla stazione superiore dell'impianto di risalita di Porta Vescovo. Da qui la visuale è stupenda e spazia dal gruppo del Sella, alle Tofane mentre, alle nostre spalle possiamo ammirare la superba regina delle dolomiti: la Marmolada.


(Lago della Fedaia)

(Lago della Fedaia e Marmolada)

In breve siamo all'attacco della ferrata che, da subito verticale, sale su una scura roccia ricca di licheni. Tra ripidi muri e aerei traversi giungiamo in cresta dove ci aspetta un breve ponticello sospeso.









(Percorrendo la ferrata delle Trincee)


(I pinnacoli della cresta ove passa la via ferrata)

Con diversi saliscendi proseguiamo la cresta fino a quando il sentiero non si infila direttamente all'interno della montagna grazie a ampie gallerie scavate durante il periodo della Grande Guerra. Questo emozionante ed appagante percorso attraversa per buona parte della sua lunghezza tutta la montagna, regalando di quando in quando splendide visuali sull'esterno dai rari pertugi presenti.


(Panorama da un pertugio nella roccia)


Una sala piena d'acqua e illuminata dal sole ci regala emozioni indescrivibili.


Il tempo, intanto, sta volgendo al brutto e quindi, dal bivacco Bontadini saliamo rapidamente sulla Mesolina e da qui scendendo su ripidi prati occupati da belanti greggi di pecore prendiamo la via del ritorno.



Una gita molto appagante che sicuramente rifarò in futuro.

venerdì 25 luglio 2008

Traversata delle 5 dita



...per meglio dire 4 dita e un quarto perché, seguendo ciecamente una guida con una cliente - niente male davvero sta Helga da Ortisei - ci siamo portati direttamente alla forcella tra il pollice e l'indice.
Situate tra il Sasso Lungo e la Punta Grohmann, le 5 dita offrono una divertente e non troppo difficoltosa arrampicata su roccia molto solida e lavorata che, durante la traversata consente all'alpinista la possibilità di godere del paesaggio da una posizione di tutto rispetto.
Raggiunto il rifugio Demetz grazie alla non molto economica ovovia, imbragato e incordato, insieme a Maurizio - si si, quello dal fisico filiforme - abbiamo iniziato la normale alle 5 dita (Hutes, Jahn, Merlet 1918).
Tra ripidi muri rocciosi, traversi e facili gradoni, saliti troppo in alto e troppo a sinistra ci siamo giocati la salita al Pollice...succede! Alla forcella tra pollice e indice cominciamo la bella salita, con uno splendido traverso esposto, dell'indice, la quale prima di giungere in vetta costringe l'arrampicatore a passare sotto un enorme sasso incastratosi nella notte dei tempi.





(Maurizio durante la salita)

(Serial Climber)

(Arrampicando sul Pollice)

Dalla cima, per facili ma non banali tratti di II e III e con l'aiuto di qualche discesa in corda doppia giungiamo alla forcella di Punta 5 dita ove per ripido canalone ghiaioso e in parte innevato - mitica la mia tecnica di discesa :-( in scivolata - giungiamo sui verdeggianti prati del passo sella.


(Io in doppia dall'Indice verso il Medio)

(Maurizio scendendo verso il Mignolo)

(Le ultime doppie)

(Le ultime doppie)

(Le ultime doppie)

Una breve pausa, qualche passaggio di boulder su uno dei tanti sassi presenti ed è già ora di tornare a casa.



(Maurizio si diletta col boulder)

(Io e Maurizio)
Splendida giornata!

giovedì 24 luglio 2008