sabato 1 marzo 2008

Insetti che bontà!

Dopo vegetariani e macrobiotici sembra proprio che la nuova tendenza, in campo alimentare, sia quella degli insettivori che prediligono per la loro dieta coleotteri, farfalle, formiche e api.
Quella di ingurgitare insetti a scopo nutritivo è abitudine antica: testi vecchi di secoli giunti a noi ci informano come greci e romani ne fossero ghiotti; al giorno d'oggi invece numerose sono le persone sparse per il mondo - Asia, America del sud, Africa - che allevano e raccolgono insetti per cibarsene.
Una volta superata l'idea di disgusto risulta difficile dar torto a questa nuova tendenza alimentare.
In forma essiccata, infatti, gli insetti contengono spesso una quantità doppia di proteine rispetto a carne o al pesce crudo. Altri, specialmente quando ancora allo stato di larva, risultano essere ricchi di sali minerali, lipidi e vitamine; al contempo veicolano meno agenti patogeni rispetto a suini, ovini, bovini e pollame.
Secondo gli esperti della FAO, tra le 1400 specie di insetti che vengono quotidianamente consumate nel mondo, ve ne sono una moltitudine che per le loro peculiarità potrebbero risultare interessanti sia dal punto di vista economico/commerciale, sia dal punto nutrizionale.
A quando dunque risotto alle formiche, coleotteri saltati in padella e bruchi fritti?
Devo confessare che l'idea di provare a cibarmi di queste nuove "prelibatezze" mi alletta; chissà quali nuovi sapori e odori si potranno sperimentare.
Se aggiungiamo poi che questa nuova tendenza potrebbe portare a ridurre l'esorbitante consumo di pesticidi nel mondo che minano l'attuale sopravvivenza delle operose api e di altre varie specie...




(Prelibati piatti? :-) )

1 commento:

Claudio ha detto...

in effetti chi sta aprendo i primi ristoranti a tema, corre il rischio di fare un buon affare, tipo quando sono fioriti i primiristorantini macrobiotici, le cavallette poi sono di una bontà indescriviile :-)