sabato 25 ottobre 2008

Sentiero Galli al Corno Battisti (m. 1778)







Nuovamente sui percorsi che durante la Grande Guerra sono stati teatro di sanguinose vicende.
L'itinerario di oggi, dedicato a Franco Galli, satino d'eccellenza, partendo dall'abitato di Valmorbia in Vallarsa, sale la cima del Corno Battisti, montagna di modesta altitudine  che nasconde al proprio interno una vasta e tortuosa rete di gallerie scavate col sudore e la fatica dei nostri valorosi alpini.
Salendo per un ripido ma suggestivo sentiero immerso nei colori autunnali tipici del faggeto, dopo aver superato la piccola e recondita malga Trapola, si raggiunge la Sella di Trapola dove, oltre ad una suggestiva visuale sulle cime del Pasubio e del Carega, pochi passi più in la, si cominciano ad intravedere i primi infissi metallici che ci portano a percorrere le prime gallerie scavate nella roccia. 


(Autunno)



Più in basso, il bosco è un esplosione di colori - la luce purtroppo, causa nuvole, è pessima - che lentamente lascia spazio al brullo dei ripidi ed impervi canaloni che scendono verso valle.



La mia salita è impreziosita dalla visione di un barbagianni e di diversi camosci che, saltando di cengia in cengia vagano in cerca di nutrimenti.


(Camoscio)

(Autunno)

Arrivato alla base della parete, con una suggestiva scalinata si comincia ad entrare nei visceri oscuri della montagna che saltuariamente è provvista di ampi pertugi verso l'esterno che regalano splendidi visuali, progredendo da sud verso nord, sulle piccole Dolomiti, sul Zugna, sullo Stivo e più in lontananza sul gruppo dell'Adamello.



("Dentro" il Corno Battisti)

Raggiunta la cima, visto che anche oggi le nuvole sembrano inseguirmi comincio a scendere verso valle, incontrando numerosi cacciatori che, fortunatamente, sembra non facciano una buona caccia quest'oggi. 


(Pasubio dal Corno Battisti)

(Il Col Santo, meta di numerose e gratificanti ascensioni)

Nell'incipit della discesa riesco a scorgere un altro gruppo di camosci e, lassù nei caldi colori autunnali, spendiamo qualche minuto a studiarci a vicenda prima di riprendere ognuno la propria strada.


(Camoscio)


A balzi, su uno splendido sentiero ricoperto di foglie brunastre, in meno di mezzora sono nuovamente al punto di partenza.
Mai zeder...

3 commenti:

Claudio ha detto...

stupende foto come sempre!

:-)

Anonimo ha detto...

proprio un bel giro...se non fosse che c'erano un pò troppe foglie che hanno fatto perdere l'equilibrio alla mia persona un paio di volte!!
cmq sei quasi un buon consigliero!

Alessandro ha detto...

Effettivamente la discesa lungo quello splendido sentiero coperto di foglie può talvolta aiutare la forza di gravità a schiacciarci al suolo. Don't worry, anch'io una volta ho posato le chiappe a terra.
Cià