giovedì 15 gennaio 2009

Amore di confine

I capitoli  in cui è diviso il libro sembrano scandire i momenti di un'autobiografia: la prigionia nei campi di lavoro nazisti narrata con attenzione al fiorire della solidarietà anche nelle circostanze più drammatiche; il ritorno a casa e il lavoro come avventizio al servizio catastale, esemplare microcosmo di contadini e montanari, dove è possibile seguire sulle mappe e sui documenti l'intreccio delle varie vicende familiari; la vita quotidiana al paese, con i suoi personaggi salienti.
 Il titolo allude sia alla particolare posizione geografica di quel crocevia di genti, di lingue ed esperienze, che a quello speciale momento che è caro all'ispirazione dell'autore: il trapasso struggente di età e stagioni, che ogni anno trova la sua dimensione poetica nel disgelo.

"Questa, -disse - si chiamerà per sempre fontana Ida e non più acqua dell'Orsara." [...] "Gli anni, i geli e i disgeli hanno sgretolato quella prima fontana; quest'anno gli operai forestali l'hanno ricostruita, è ancora chiamata FONTANA IDA ma più nessuno si ricordava perché."

Nessun commento: