sabato 23 maggio 2009

Cima Sclapa e cima Parì

Mercoledì 20





In compagnia di Elena, Maurizio e Michele. 

Dal paese di Mezzolago in val di Ledro, prendendo una ripida ma piacevole mulattiera risaliamo il verde bosco fino a giungere nei pressi di malga Dromae.

(Fiori salendo a malga Dromae)
(Tappeto di crocus)

(Elena)
(Michele)
(Anemoni)
(Botton d'oro)
(Maurizio)
(Io e Elena)

(Salendo a cima Sclapa)

Da qui, dopo l'incontro casuale con una vipera, attraversando vasti prati ricchi di fiori tra cui crocus, anemoni e botton d'oro ci portiamo verso la cresta che conduce a cima Sclapa e cima Parì: il panorama è davvero stupendo spaziando dalle Alpi di Ledro, all'Adamello, alla val Giudicarie con la catena di Brenta, alla catena del Baldo e al lago di Garda. Numerose, durante la salita, sono le testimonianze di guerre passate e infatti non fatichiamo a trovare qualche reperto bellico lungo il nostro cammino. Via via che si sale di quota, ripidi pendii accompagnano lo sguardo verso l'azzurro lago di Ledro; su uno di questi troviamo degli strani cerchi a cui non so dare una spiegazione plausibile: crop circles alpestri ;-) ?


(L'azzurro lago di Ledro con il monte Corno, la cresta di Casèt e il Tremalzo)

(Anemone con ragno)

(Circles???)

(La cresta erbosa che da cima Sclapa porta a cima Parì)

Sulla cima, dopo le foto di rito, su uno splendido pendio ancora innevato caliamo velocemente, divertendoci molto, a malga Saval e da qui per sentiero e poi mulattiera ritorniamo al punto di partenza felici di questa bella avventura ledrense.

(Pendii di cima Parì)
(Elena su cima Parì)
(Il lago di Ledro di cima Parì)
(Croce di cima Parì con avvoltoi)
(Elena e Michele scendendo su rimasugli di neve)

(La sentinella)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti, foto splendide, luoghi incontaminati con fiori spontanei primaverili semplicemente stupendi.

Riguardo i "Circles???" che citi con stupore "extraterrestre" dovrebbero essere nient'altro che i cosidetti "cerchi delle streghe" cioè crescita di funghi primaverili di prato o pascolo di nome "Marasmius oreades" volgarmente detti " gambe secche" per il loro tipo di gambo fine, lungo e che si piega ma non si spezza (...Stallone a parte !!).
E' un fungo "Micorizzico" di alcune specie di erbe e il fungo prende dalla radice di queste sostentamento e ricambia azzotando maggiormente l'erba e contribuendo così ad una più florida crescita, visibile ad occhio nudo.
Saluti
Giulio Totolo
Vice-presidente Gruppo Micologico "Caro Massalongo" Verona
gitotolo@tin.it

Alessandro ha detto...

Ringrazio per i complimenti e per le erudite informazioni.
Grazie, un saluto.