Recentemente, un gruppo di scienziati della Columbia University alla ricerca di una cura per l'insufficienza cardiaca congestizia, ha scoperto una molecola innovativa per combattere l'affaticamento muscolare e che stravolge i vecchi canoni secondo cui la fatica si percepisce a causa di un accumulo eccessivo di acido lattico a livello muscolare. Secondo la nuova teoria il problema dell'affaticamento va ricercato nel flusso di ioni Ca++ all'interno dei miociti. In condizioni di normalità il flusso e riflusso di ioni calcio nelle cellulle controlla la contrazione muscolare - ciò avviene grazie all'accompiamento dello ione con speciali proteine che scorro l'una sull'altra - ma, quando il muscolo si affatica alcuni piccoli condotti proteici iniziano a secernere calcio e questo rende la contrazione più debole. Nel contempo, sempre secondo ultimi studi, il calcio secreto stimola un enzima che arrecca nocumento alle fibre muscolari.
I nuovi farmaci, sperimentati con successo sulle cavie e molto probabilmente a breve anche sull'uomo, sono in grado di arrestare il rilascio di calcio - da qui il nome rycals - bloccando il recettore della rianodina; ciò ha permesso alle cavie di aumentare del 20-25% la soglia della stanchezza.
Pur riconoscendo l'importanza della scoperta e il beneficio che nuovi schemi terapeutici potrebbero portare a migliaia di persone che soffrono di patologie invalidanti, ho paura che poi, tali molecole potrebbero andare a colmare un vuoto in un mercato illegale quale quello dei farmaci dopanti: resistere alla fatica è il sogno di tantissimi sportivi e non oso immaginare quali tristi scenari si potrebbero realizzare. A chi non piacerebbe fare la stessa attività che ad oggi costa fatica e assiduità senza nemmeno un po' di fatica?
Per assurdo se si potesse correre veloce e per tutto il tempo che si vuole, qualcuno potrebbe correre fino a morirne. L'idea di combattere la fatica è sicuramente intrigante e affascinante ma molto probabilmente, visto che natura ha deciso così, è qualcosa per noi di necessario.
Mai zeder è un bel proposito finchè si ride e si scherza...
I nuovi farmaci, sperimentati con successo sulle cavie e molto probabilmente a breve anche sull'uomo, sono in grado di arrestare il rilascio di calcio - da qui il nome rycals - bloccando il recettore della rianodina; ciò ha permesso alle cavie di aumentare del 20-25% la soglia della stanchezza.
Pur riconoscendo l'importanza della scoperta e il beneficio che nuovi schemi terapeutici potrebbero portare a migliaia di persone che soffrono di patologie invalidanti, ho paura che poi, tali molecole potrebbero andare a colmare un vuoto in un mercato illegale quale quello dei farmaci dopanti: resistere alla fatica è il sogno di tantissimi sportivi e non oso immaginare quali tristi scenari si potrebbero realizzare. A chi non piacerebbe fare la stessa attività che ad oggi costa fatica e assiduità senza nemmeno un po' di fatica?
Per assurdo se si potesse correre veloce e per tutto il tempo che si vuole, qualcuno potrebbe correre fino a morirne. L'idea di combattere la fatica è sicuramente intrigante e affascinante ma molto probabilmente, visto che natura ha deciso così, è qualcosa per noi di necessario.
Mai zeder è un bel proposito finchè si ride e si scherza...
1 commento:
"Mai Zeder" - non mollare mai, rimane un buon proposito, fino a quando rimane un proposito, ad un certo punto se costretto da forze maggiori sia a livello fisico che intellettuale e anche a livello spirituale il "zeder" non deve significare sconfitta, ma pausa di ricarica tra un attività e l'altra.
Riposare il corpo, la mente, e lo spirito non è mollare lo scopo della nostra esistenza, ma solo prendere coscienza che per arrivarci alle volte bisogna solo sedersi e aspettare......
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