domenica 17 febbraio 2008

De faticae

Recentemente, un gruppo di scienziati della Columbia University alla ricerca di una cura per l'insufficienza cardiaca congestizia, ha scoperto una molecola innovativa per combattere l'affaticamento muscolare e che stravolge i vecchi canoni secondo cui la fatica si percepisce a causa di un accumulo eccessivo di acido lattico a livello muscolare. Secondo la nuova teoria il problema dell'affaticamento va ricercato nel flusso di ioni Ca++ all'interno dei miociti. In condizioni di normalità il flusso e riflusso di ioni calcio nelle cellulle controlla la contrazione muscolare - ciò avviene grazie all'accompiamento dello ione con speciali proteine che scorro l'una sull'altra - ma, quando il muscolo si affatica alcuni piccoli condotti proteici iniziano a secernere calcio e questo rende la contrazione più debole. Nel contempo, sempre secondo ultimi studi, il calcio secreto stimola un enzima che arrecca nocumento alle fibre muscolari.
I nuovi farmaci, sperimentati con successo sulle cavie e molto probabilmente a breve anche sull'uomo, sono in grado di arrestare il rilascio di calcio - da qui il nome rycals - bloccando il recettore della rianodina; ciò ha permesso alle cavie di aumentare del 20-25% la soglia della stanchezza.
Pur riconoscendo l'importanza della scoperta e il beneficio che nuovi schemi terapeutici potrebbero portare a migliaia di persone che soffrono di patologie invalidanti, ho paura che poi, tali molecole potrebbero andare a colmare un vuoto in un mercato illegale quale quello dei farmaci dopanti: resistere alla fatica è il sogno di tantissimi sportivi e non oso immaginare quali tristi scenari si potrebbero realizzare. A chi non piacerebbe fare la stessa attività che ad oggi costa fatica e assiduità senza nemmeno un po' di fatica?
Per assurdo se si potesse correre veloce e per tutto il tempo che si vuole, qualcuno potrebbe correre fino a morirne. L'idea di combattere la fatica è sicuramente intrigante e affascinante ma molto probabilmente, visto che natura ha deciso così, è qualcosa per noi di necessario.
Mai zeder è un bel proposito finchè si ride e si scherza...

1 commento:

Claudio ha detto...

"Mai Zeder" - non mollare mai, rimane un buon proposito, fino a quando rimane un proposito, ad un certo punto se costretto da forze maggiori sia a livello fisico che intellettuale e anche a livello spirituale il "zeder" non deve significare sconfitta, ma pausa di ricarica tra un attività e l'altra.
Riposare il corpo, la mente, e lo spirito non è mollare lo scopo della nostra esistenza, ma solo prendere coscienza che per arrivarci alle volte bisogna solo sedersi e aspettare......