domenica 21 giugno 2009

Cevedale

Venerdì 19 - sabato 20



Nuovamente in loc. ai Forni. Sono le 20 e con Elena, Luca e due ragazzi di Como che abbiamo incontrato al parcheggio cominciamo a salire la val di Cedec preoccupati per le scure nuvole che allegramente sembrano affollarsi sopra la nostra testa. Mai previsioni furono più veritiere: dopo appena cinque minuti ecco che la pioggia comincia a far capolino trasformandosi poi. via via che saliamo al rifugio Pizzini, in un vero diluvio.
Fradici e intirizziti giungiamo al rifugio dove dopo aver steso le cose bagnate ed esserci cambiati mangiamo una lauta cena parlando delle salite di domani: mente noi tre abbiamo come meta il Cevedale dalla vedretta di Cedec, i nostri compagni di sventura tenteranno la nord del Pasquale.
Alle quattro del mattino il tempo è di poco migliorato e il grigiume delle nuvole viene accompagnato da un gelido vento che si diverte ad ululare tra i sassi e la neve caduta nella notte; decidiamo di aspettate un paio d'ore e quindi ritorniamo a dormire. Dopo le 7.30 il tempo è ancora ostile ma finalmente verso le 8.30 pian pianino il sole comincia a farsi spazio tra le nuvole e quindi finita al volo la colazione ci mettiamo in marcia.

(Gran Zebrù)
(Gran Zebrù)
(Gran Zebrù)

Saliamo velocemente tra detriti e rivoli glaciali fino all'inizio della vedretta di Cedec dove incontriamo le tracce di un gruppo di Roveretani che accompagnati da due guide stanno salendo il pasquale per la normale. Salendo di quota prima degli splendidi seracchi abbandoniamo la traccia e in un bel po di neve fresca deviando a sinistra ci dirigiamo verso la nostra meta.

(San Matteo e Tresero)
(Luca e Elena)
(Elena verso il Cevedale)
(Cevedale e Pasquale)
(Io salendo verso la vedretta)
(Salendo verso la vedretta)
(Io e Elena)
(Salendo la vedretta)
(Io con il Gran Zebrù)
(Gran Zebrù)
(Salendo la vedretta di Cedec)
(Gran Zebrù)
(Salendo la vedretta di Cedec)
(Salendo la vedretta di Cedec)
(Alpinisti sulla vedretta di Cedec)

Salendo tra grossi e affascinanti crepacci e graziosi serracchi ci portiamo sul pianoro dove passa la via normale e da qui, dopo aver superato il lungo crepaccio che taglia tutta la montagna a mezza costa su terreno via via più ripido raggiungiamo la superba cima.

(Salendo la vedretta di Cedec)
(Il Pasquale)
(Gran Zebrù e Ortles)
(Seracchi)
(Io e Elena)
(Luca)
(Crepacci)
(Quasi in vetta)
(Io e Elena con la Zuffalspitze)

Il panorama stupendo riempie il cuore di emozioni. Io sono particolarmente contento perché finalmente, al quarto tentativo, sono riuscito a giungere in vetta :-).


(Zuffalspitze)
(Verso il lago del Careser e la val del la Mare)
(Luca in vetta)
(Io in vetta)
(Elena in vetta)
(Io e Elena)
(In vetta)

Stiamo un po' di tempo sulla cima per le foto di rito e per scambiare qualche impressione ma poi, a causa di grigie nuvole che giungono da ovest preferiamo cominciare la discesa onde evitare nebbia e brutto tempo sul ghiacciaio.

(Scendendo dalla cima)
(Scendendo dalla cima)
(Zuffalspitze)
(Io, Elena e Luca)

Ritornando alla macchina, numerose sono le marmotte che riusciamo a scorgere.

(Marmotta)

Sul Gavia, analogamente all'andata, nebbia e brutto tempo ci accompagnano verso casa.
Splendida gita :-D.

I "colori" del ghiacciaio

(Vedretta del Pasquale)
(Cevedale e nord del Pasquale)
(Gran Zebrù)
(Cevedale e Pasquale)
(Pasquale)
(Pasquale)




(Rifugio Casati)
(Verso il Palon della Mare)
(La cresta del Rosole)
(Verso il Palon della Mare)
(La vedretta di Cedec dal Cevedale)


mercoledì 17 giugno 2009

Trail sul Cauriol con Michele

Martedì 16

Malga Sadole, Passo Sadole, via Italiana, Cima Cauriol, via Austriaca, malga Sadole.
Un'ora e 15 minuti per la salita :-).


Tra Catinaccio e Sciliar

Domenica 14



Nonostante la voglia di dormire fosse ancora molto ormai era stato programmato che alle 7.30 circa, assieme ad Elena, dovessi incontrarmi con Michele, Maura e Valentina a Lavis per andare a fare un giro con partenza dalla val di Tires.
Dai Bagni di Lavina Bianca ecco dunque che il nostro ristretto gruppo comincia a risalire la bella e lunga val Ciamin che salendo dolcemente di quota ci porta al di sotto delle splendide cime del Catinaccio verso sud e dell'alpe di Tires verso nord.

(Valentina e Maura)
(Risalendo la val Ciamin)
(Croda di Re Laurino)

Mentre Maura e Valentina, meno allenate, salivano direttamente al rifugio Alpe di Tires, io Elena e Michele al bivio piegavamo verso destra e ci incamminavamo verso il rifugio Bergamo il quale si trova incastonato in una stretta valle che conduce a seconda dell'itinerario intrapreso al passo Principe o al passo del Molignon.

(Io e Elena con la Croda di Re Laurino)
(Il rifugio Bergamo)
(Michele e Elena)
(Elena)
(Michele)
(Escursionisti salgono al passo Principe)

Poco sopra il rifugio comincia a fare capolino un abbondante strato di neve che sfidando il caldo ormai estivo resiste ancora tenacemente in quota. Giunti al passo del Molignon, volgendo lo sguardo verso sud si gode di una splendida visuale verso il possente Catinaccio d'Antermoia - splendida cima che ho salito più volte -mentre spingendosi a nord, dietro il Dente e la cima di Terrarossa svettano maestosamente imbiancati i ghiacciai della cresta di confine.

(Cima e Denti di Terrarossa dal passo del Molignon)
(Elena al passo del Molignon)
(Io e Michele al passo del Molignon)
(Al passo del Molignon)
(Verso l'alpe di Tires)
(Rifugio alpe di Tires)
(Michele)
(La cresta di confine)
(Io e Elena con il Sasso Piatto)

A salti su neve e roccia scendiamo in poco tempo al rifugio Alpe di Tires ricongiungendoci così alle due compagne di escursione; con loro saliamo alla forcella di Terrarossa dalla cui comoda panchina si rimane estasiati dal panorama sullo splendido altopiano di Susi con lo Sciliar, sulle Odle, sul gruppo del Sassolungo, del Sella, della Marmolada e sulla catena del Lagorai.

(Abbracci rocciosi)
(Maura e Valentina con il Sasso Piatto)
(Lo Sciliar e l'altopiano di Susi)
(Alla forcella di Terrarossa)
(Io nei pressi della forcella di Terrarossa)

Ghè da nar...Michele deve rincasare a ore decenti e quindi speditamente ci riportiamo verso il punto di partenza.

(Ultima siesta in val Ciamin)

Mai zeder...