lunedì 17 ottobre 2011

Tu, mio

C'è un'estate brusca nell'età giovane in cui si impara il mondo di corsa. In un'isola del Tirreno, in mezzo agli anni 50 del secolo, un pescatore che ha conosciuto la guerra e una giovane donna dal nome difficile, senza intenzione trasmettono a un ragazzo la febbre del rispondere. Qui si racconta di una risposta, di un eccomi, decisivo come un luogo di nascita.

"Ci si innamora così, cercando nella persona amata il punto a nessuno rilevato, che è dato in dono solo a chi scruta, ascolta con amore. Ci si innamora da vicino, ma non troppo, ci si innamora da un angolo acuto un poco in disparte in una stanza, presso una tavolata, seduto su un gradino mentre gli altri ballano..."

"Voglio tentare di stare con te. Voglio credere che è possibile, anche se non per ora, anche da lontano. Ho bisogno di aspettare qualcuno che non somigli a nessuno e tu sei questo".

1 commento:

Anonimo ha detto...

T’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente,entro l’ombra e l’anima.
T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sè, nascosta, la luce di quei fiori;
T’amo senza sapere come, nè da quando nè da dove,
t’amo direttamente senza problemi nè orgoglio:
così ti amo perchè non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno