lunedì 10 agosto 2009

Sul "sentiero delgli Alpini"

Giovedì 6

(Gps ubriaco quest'oggi)

Lunga, trafficata e interminabile come sempre la val Pusteria, dopo due ore e più di macchina con Elena e Luca raggiungo finamente il delizioso paese di Sesto e di qui in breve, già inebriati dalla vista delle numerose crode della zona, agli impianti di risalita che portano ai prati di Croda Rossa.

(Cima Tre Scarperi dai prati di Croda Rossa)
(Prati di Croda Rossa verso il monte Elmo)

Qui, dopo una sosta per ammirare povere renne costrette a vivere in angusti spazi, cominciamo a salire verso la Croda Rossa di Sesto per poi deviare verso il passo della Sentinella. Lungo il percorso oltre alla possente mole di cima Tre Scarperi, è possibile ammirare la lunga valle del sasso vecchio che porta al rifugio Locatelli, cima Una, le torri di Toblino e in lontananza la cima Grande di Lavaredo.

(Cime dei Tre Scarperi)
(Elena verso la valle del sasso vecchio)
(Luca ed Elena)
(Il Locatelli con le Torri di Toblino)
(Cima Tre Scarperi)

Risalito il ripido e talvolta assente sentiero che porta al passo della Sentinella - qua e la si possono già scorgere resti della Grande Guerra - si prosegue lungo il sentiero degli Alpini con l'imponente Croda dei Toni che più avanti, sopra la conca che ospita il rifugio Z. Comici, svetta maestosa circondata da alcune nuvolette.

(Il ripido accesso al passo della Sentinella)
(La Croda dei Toni dal passo della Sentinella)
(Elena sul sentiero degli Alpini)
(Io, Elena e Luca verso cima Uno)
(Croda dei Toni)
(Croda dei Toni - particolare)

Poco più avanti comincia la cengia della salvezza che con difficoltà esigue conduce però l'escursionista in un percorso mozzafiato che non può non far riflettere sulle grandi fatiche vissute dai soldati in tempi bui.
(La cengia della salvezza e la Croda dei Toni)
(Elena sul sentierio degli Alpini)
(Elena sul sentierio degli Alpini)
(Sul sentierio degli Alpini)
(Sul sentierio degli Alpini)
(Luca sul sentierio degli Alpini)

Infatti, se per noi la cengia della salvezza coincide con il punto più emozionante della giornata, durante la guerra rappresentava un rapido collegamento tra il passo della Sentinella e la forcella "Giralba" non privo di pericoli a cominciare dai ripidi scivoli di neve che riempivano i canali fino a stagione inoltrata.
Terminata la cengia con qualche saliscendi si raggiunge il rifugio Z. Comici dove buona birra e deliziosi piatti tipici ci danno la carica per iniziare la discesa a valle.

(Valloni dolomitici)
(Il rifugio Z. Comici nell'alta val Fiscalina)
(Il vallone dove passa il sentiero degli Alpini)
(Io e Elena verso la Croda dei Toni)

Sempre incantevoli le Dolomiti di Sesto :-).

sabato 8 agosto 2009

Sul filo dei 4000

Lunedì 3 - Martedì 4


Il viaggio che ci porta in quel di Alagna non è stato dei migliori causa violenti nubifragi che ci hanno accompagnati lungo tutto il tragitto dell'autostrada. Nonostante ciò verso mezzogiorno io e Luca abbiamo già in mano il biglietto per l'impianto a fune che ci porterà ai quasi 3000 metri del passo dei Salati.
Da qui, avvolti da una nebbia che va e che viene cominciamo a salire verso l'ormai dismessa stazione a monte di punta Indren proseguendo poi a tratti su sfasciumi e a tratti su ghiacciaio verso il rifugio Mantova che raggiungiamo in poco meno di due ore.
Nel confortevole rifugio - un 5 stelle rispetto a quella betola del Mezzalama - dopo aver asciugato i vestiti umidi, consumato una buona cena e fatto 4 chiacchiere con altri alpinisti ci ficchiamo sotto dei caldi piumoni che ci allieteranno durante la notte mentre un forte e ululante vento allegramente spazza via le nuvole dal cielo sopra di noi.

(Liskamm tra le nebbie prima del tramonto)
(Ghiacciaio del Lys)

Alle 5 del mattino, mentre le luci della pianura si fondono all'orizzonte con le numerose stelle della volta celeste, calzati i ramponi cominciamo a risalire il ghiacciaio mentre il sole pian pianino comincia a illuminare di tenui colori le montagne circostanti. Abbandonato il serpentone che sta salendo alla capanna Margherita su cima Gnifetti, ci portiamo verso destra salendo il dolce pendio ghiacciato che in breve ci fa raggiungere la cima della Piramide Vincent mentre il Liskamm e più lontano il Monte Bianco si illuminano intensamente con il sopraggiungere dell'alba.

(Alba sul Bianco)
(I pendii della Piramide Vincent)
(Alba sul Liskamm)
(I ghiacciati pendii della Piramide Vincent)
(La cresta con il Corno Nero, Ludwighohe e p. Parrot)
(Io in cima alla Piramide Vincent)
(Luca al bivacco sul Balmenhorn verso la Piramide Vincent)

Fa veramente freddo e quindi, dopo una breve sosta al bivacco nei pressi del Cristo delle vette sul Balmenhorn, decidiamo di abbandonare l'idea di percorrere tutta la cresta - ancora in ombra - fino al colle del Lys e quindi ci incamminiamo anche noi verso la punta Gnifetti.

(Sulla normale alla Gnifetti)
(Io e Luca verso la nord del Liskamm e il Cervino)
(Il nobile scoglio)
(Salendo a capanna Margherita)

Lungo il percorso grandi crepacci e splendidi scorci che si spingono fino al Cervino allietano la salita che si svolge senza particolari difficoltà.

(Camera con vista...)
(La lunga cresta Signal)
(Transitando sotto punta Parrot)
(Zumstein e Gnifetti)

Giunti alla capanna, sferzata da un freddo vento, visto l'ora e le energie ancora presenti decidiamo che saltando punta Parrot, possiamo ritornare al nostro progetto originario e percorrere la cresta calcando così anche la cima della Ludwighohe e del molto estetico Corno Nero.

(La cresta della Ludwighohe)
(Il Corno Nero e la Piramide Vincente dalla Ludwighohe)
(Cima del Corno Nero)
(Luca verso il Balmenhorn)
(Cane da cordata :-D )
(Panorama dal Corno Nero)

Di ritorno al rifugio dopo aver caricato nuovamente gli zaini ci portiamo velocemente a valle per non rischiare di perdere l'ultimo giro della funivia.

(Piramide Vincent e rifugio Gnifetti dal Mantova)

Mai zeder...
Piramide Vincent 4215 - Balmenhorn 4167 - Corno Nero 4322 - Ludwighohe 4342 - Punta Gnifetti 4559

Defaticamento in Costalta

Sabato 1



Dopo la bella gita mattutina sull'altopiano delle Mesule, la sera in compagnia di Elena e Luca ci concediamo una breve salita sul Dosson di Costalta. Era tanto tempo che non ci salivo e confesso mi mancava un po'.

venerdì 7 agosto 2009

Ferrata delle Mesule

Sabato 1


Dopo una notte passata nel nuovo acquisto di Tiziano in una piazzola del passo Sella, quando sono quasi le 8 arrivano finalmente anche Mirco e Luca e così ha inizio una nuova salita.

(Gruppo del Sassolungo all'alba)
(Gruppo del Sella all'alba)

Dopo tanto tempo e alcuni tentativi falliti per il brutto tempo quest'oggi abbiamo deciso di salire sull'altopiano del Sella attraverso la difficile ferrata delle Mesule; passati sotto le torri del Sella - a guardare lo spigolo della IIa mi scappa un sorriso - in breve giungiamo all'attacco della ferrata ove è già presente un nutrito gruppo di "ferraioli" ;-) . Fortunatamente, dato che stanno ancora sistemandosi l'imbrago con una manovra fulminea riusciamo a superarli riuscendo così a non dover sostare in fila in piena parete come massaie in un supermercato.

(Gruppo del Sassolungo)
(Luca sulla ferrata delle Mesule)
(Luca e Mirco sulla ferrata delle Mesule)
(Tiziano e Luca sulla ferrata delle Mesule)


La ferrata, a tratti priva del cordino di sicurezza si insinua nella parete attraversando camini, diedri e placce talora molto esposte fino a giungere sul plateau sommitale da cui spunta l'ultimo slanciato rilievo del Piz Ciavazes.

(Salendo verso il plateau del Piz Ciavazes)
(Altopiani dolomitici)
(Mirco, Luca e Tiziano)
(La cuspide del Piz Ciavazes)
(Tiziano verso il Piz Ciavazes)
(Nei pressi di un fungo roccioso)


Da qui, per traccia di sentiero e ancora qualche tratto attrezzato si raggiunge la cima del Piz Selva da cui poi parte un comodo sentiero che attraversa per tutta la sua lunghezza l'altopiano delle Mesule superando via via cime che sfiorano i 3000 metri quali il Piz Gralba, il Piz Miara con la sua gigante Cristo in Legno e il Piz Beguz.

(Luca all'uscita della ferrata)
(In vetta al Piz Selva)
(Piz Miara)


Procedendo per il sentiero ci incamminiamo nella splendida val Lasties - percorsa anche durante la Skyrace del Piz Boè - fino a ricongiungerci con l'assolata strada per il passo Sella che percorriamo solo parzialmente grazie ad un provvidenziale autostop.

(Panorama dalla val Lasties)

Pausa pranzo a Alba di Canazei e tappa obbligatoria a Lasportiva di Ziano dove trovo un paio di scarpe a meno di 30 euro :-).