Sabato 25 - domenica26
Accodandoci ai due piccoli furgoni della SAT di Pressano, io e Luca, ci dirigiamo in val d'Aosta, nel piccolo ma delizioso paesino alpino di S. Jaques. Dopo quasi 500 km e una botta di culo per trovare parcheggio cominciamo a risalire la valle che salendo ai due pian di Verra (inferiore e superiore) passando per lo splendido lago Blu porta verso quella betola che è il rifugio Mezzalama.
(Salendo nella valle di Verra)
La salita nell'ampia e lunga valle glaciale pur avvenendo sotto il sole cocente del primo pomeriggio non è affatto impegnativa e i 1400 metri di dislivello in meno di tre ore fuggono via nonostante il non indifferente peso dello zaino.
Dal rifugio il panorama è già molto bello e spazia sopra di noi sui ghiacciai sotto i Breithorn, alla Roccia Nera e al Castore mentre verso il basso sulla verdeggiante valle appena salita e in lontananza sul Gran Paradiso.
(Tramonto verso la val di Verra)
Dopo una pessima cena - beati i nostri rifugi e bivacchi - e una notte da brividi nonostante 4 coperte a testa - io e Luca assieme ad altri sei sfortunati abbiamo dormito sotto il tetto dei servizi igienici - poco prima delle 5 ci mettiamo in marcia verso il soprastante ghiacciaio.
Seguendo il gruppo della SAT impieghiamo quasi un ora per raggiungere il soprastante rifugio guide d'Ayas e circa un'altra ora su ghiacciaio prima di arrivare alla base del Polluce.
Visto l'eccessivo affollamento sui canaponi della normale si decide di salire per la parete ovest che per facili pendii con inclinazione massima sui 50° porta velocemente a seconda dell'uscita sulla rocciosa anticima con Madonna o sulla ghiacciata cima. Il tempo è veramente ottimo tanto da riuscire a salire senza guanti :-).
Al momento di scendere il gruppo decide di scendere per i grossi canaponi della normale ma io di perdere tempo in colonna non ne ho proprio voglia quindi, abbandonando dalla cordata Michele, con Luca scendiamo da dove siamo saliti e dopo una breve pausa per riprendere energia bevendo e mangiando ci incamminiamo verso la Roccia Nera.
(Luca salendo alla Roccia Nera)
Attraversando cautamente alcuni grandi crepacci, raggiunto il bivacco Rossi e Volante situato a 3750 m, incominciamo a salire il facile pendio con inclinazione massima di 45° fino a raggiungere la nevosa cima dove fortunatamente incontriamo solo 2 svizzeri che assorti nei loro pensieri stanno godendo lo splendido panorama sulle cime più alte del Monte Rosa.
(Monte Bianco dalla Roccia Nera)
Controvolgia iniziamo la discesa che ci porta al rifugio guide d'Ayas da dove, dopo un lauto pranzo, ci aspettano almeno un paio d'ore di cammino per tornare al punto di partenza.
Val d'Aosta aspettaci che a breve torneremo :-D
2 commenti:
ciao! sabato vado a passo san pellegrino e ho visto che sei stato su cima uomo...io non sono esperto ma mi piacerebbe andarci...e' difficile?? si puo' fare senza corde?? grazie ciao
Ciao, sicuramente si può andare senza corda.
Bisogna fare attenzione perché le rocce che portano in vetta sono coperte da del fastidioso pietrisco che rende la progressione più difficoltosa soprattutto in discesa.
Se è una bella giornata merita sicuramente salire la cima.
L'anno scorso avevo incontrato padre e figlio (avrà avuto meno di dieci anni) che stavano scendendo e non avevano avuto particolari difficoltà.
Fammi sapere e buona gita.
Ciao
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