Mercoledì.
Transitare lungo la ferrata del Rio Secco quando il torrente è in piena rappresenta una delle cose belle che la vita ci offre. Sono molto legato a questo posto per vari motivi: rappresenta il mio primo approccio alla montagna, riesce a liberarmi la testa dal turbinio di pensieri che spesso ho, è un buon allenamento ed è un luogo di rara bellezza.
Rari, purtroppo, sono i momenti in cui si può godere dello scrosciare dell'acqua che violentemente inonda il percorso: l'ultima volta risale a 4 anni fa.
Nonostante il divieto di salita - causa inondazione e pericolo di caduta sassi - che ben visibile già dal parcheggio troneggiava sull'incipit del sentiero pervaso da una serie di belle sensazioni ed emozioni mi sono avviata velocemente lungo il sentiero: il rio spumeggia e rumoreggia allegramente ma è un suono che rilassa e che non infastidisce come invece spesso succede nel passeggiare ai bordi di una strada di città, vedo l'acqua danzare e saltare da un balzo roccioso all'altro con dolci sinuosità e alla base del primo salto percepisco una leggera brezza dovuta al notevole spostamento d'aria che l'acqua genera, scendendo in caduta libera da circa 60 metri sopra di me.
Giunto all'attacco degli infissi metallici riuscendo fortunatamente ad evitare in inzupparmi le scarpe, arrampico velocemente e a tratti in sicurezza - la roccia in alcuni punti a causa dell'acqua risulta essere scivolossisima - le ripide pareti gioendo dello spettacolo che la natura mi sta offrendo.
Non mi stupisco, arrivando al libro di vetta, di essere stato uno dei pochi a salire in questi giorni: mi si potrà anche reputare uno sconsiderato e uno spericolato ma credo che mai nessuno potrà capire il mio stato d'animo nel salire la "mia" ferrata con queste condizioni.
Lascio scritti a chi passerà dopo di me alcuni pensieri e mi accingo a finire il percorso; un attimo di esitazione poco sopra viene spazzato via da un abile gesto atletico che con un salto mi permette di superare rimanendo asciutto una larga pozza d'acqua e finalmente eccomi arrivato.
Splendido! Sicuramente da rifare a breve.
Nonostante il divieto di salita - causa inondazione e pericolo di caduta sassi - che ben visibile già dal parcheggio troneggiava sull'incipit del sentiero pervaso da una serie di belle sensazioni ed emozioni mi sono avviata velocemente lungo il sentiero: il rio spumeggia e rumoreggia allegramente ma è un suono che rilassa e che non infastidisce come invece spesso succede nel passeggiare ai bordi di una strada di città, vedo l'acqua danzare e saltare da un balzo roccioso all'altro con dolci sinuosità e alla base del primo salto percepisco una leggera brezza dovuta al notevole spostamento d'aria che l'acqua genera, scendendo in caduta libera da circa 60 metri sopra di me.
Giunto all'attacco degli infissi metallici riuscendo fortunatamente ad evitare in inzupparmi le scarpe, arrampico velocemente e a tratti in sicurezza - la roccia in alcuni punti a causa dell'acqua risulta essere scivolossisima - le ripide pareti gioendo dello spettacolo che la natura mi sta offrendo.
Non mi stupisco, arrivando al libro di vetta, di essere stato uno dei pochi a salire in questi giorni: mi si potrà anche reputare uno sconsiderato e uno spericolato ma credo che mai nessuno potrà capire il mio stato d'animo nel salire la "mia" ferrata con queste condizioni.
Lascio scritti a chi passerà dopo di me alcuni pensieri e mi accingo a finire il percorso; un attimo di esitazione poco sopra viene spazzato via da un abile gesto atletico che con un salto mi permette di superare rimanendo asciutto una larga pozza d'acqua e finalmente eccomi arrivato.
Splendido! Sicuramente da rifare a breve.
1 commento:
oggi 28.4 c'è un articolo sulla "tua" ferrata sul trentino, dove parlano dell'inondazione del rio sec.......
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