Dopo
"La sciatrice" e "L'ultima Camel blu" arriva la
terza avventura di Nanni Settembrini, guida e soccorritore del Monte
Bianco. Il "Torinese" si sposta nelle Dolomiti per
accompagnare tre clienti sulla cima della Civetta e per rincorrere un
sogno mancato di gioventù. A cavallo tra le utopie del Sessantotto e
le rivendicazioni dei precari di oggi, la storia segue le tracce di
una donna seducente e di due ragazzi misteriosamente scomparsi sul
diedro Philipp, il mitico itinerario della parete nord ovest.
Settembrini si trova coinvolto in una ricerca appesa all'urgenza e al
dovere professionale di salvare due vite, ma è come se mettesse in
salvo se stesso, la sua passione, l'inguaribile bisogno di rimettersi
in gioco. Un romanzo sull'impossibilità di fermare la gioventù e
sulla necessità di cercarla ogni giorno per restare vivi.
"Si diventa vecchi quando l'estate non comincia più alla fine dell'ultima ora di scuola e non finisce il giorno che si ripassa quella porta, l'autunno non porta più la voglia nitida di ricominciare a fare e l'inverno intiepidisce dietro un termosifone. Le persone diventano grandi senza accorgersene, cominciando a confondere lavoro e tempo libero e a mischiare la festa con il giorno feriale, la libertà con gli impegni, il sogno con la consuetudine. Le stagioni si sovrappongono e i contorni perdono colore, sfumando."
1 commento:
Grande Alessandro! Seguo sempre con molto interesse questo blog! Libri, alpinismo, storie...proprio il mio stile!! Continua così!
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