Se Zanna Bianca avesse potuto prendere parola, raccontare le sue sensazioni, emozioni, la sua fame e la sua sete, la sua paura e la sua rabbia... Quello che Jack London non ha voluto fare, lo ha tentato, in questo romanzo d'esordio, Joseph Smith. Il giovane scrittore inglese, laureato in filosofia, ci fa entrare nella mente e nella vita di un cucciolo di lupo: solo come soli sono i predatori, nella foresta selvaggia e ostile; accecato dal bisogno, quando la fame e gli istinti stringono la loro morsa; prudente e astuto, quando la preda tenta di fuggire nei meandri della selva. Il lupo di Joseph Smith è mosso da un'unica guida: sopravvivere. Per lui il mondo si divide in cacciatori e prede e l'animale che sfugge alle sue zanne potrà un giorno trasformarsi in pericolo. Non sono ammesse, dunque, esitazioni. Solo un essere, d'un tratto, sembra sottrarsi a questa regola, una volpe: non rientra nelle leggi che il giovane lupo conosce. Non sembra pericolosa, non è appetibile; la volpe chiede al giovane lupo fiducia, gli offre aiuto, persino. Forse, questa volta, il lupo sta entrando nel rischio estremo.
mercoledì 10 febbraio 2010
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1 commento:
Interessante lettura....
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