Giovedì 6
(Gps ubriaco quest'oggi)
Lunga, trafficata e interminabile come sempre la val Pusteria, dopo due ore e più di macchina con Elena e Luca raggiungo finamente il delizioso paese di Sesto e di qui in breve, già inebriati dalla vista delle numerose crode della zona, agli impianti di risalita che portano ai prati di Croda Rossa.
Qui, dopo una sosta per ammirare povere renne costrette a vivere in angusti spazi, cominciamo a salire verso la Croda Rossa di Sesto per poi deviare verso il passo della Sentinella. Lungo il percorso oltre alla possente mole di cima Tre Scarperi, è possibile ammirare la lunga valle del sasso vecchio che porta al rifugio Locatelli, cima Una, le torri di Toblino e in lontananza la cima Grande di Lavaredo.
(Cima Tre Scarperi)
Risalito il ripido e talvolta assente sentiero che porta al passo della Sentinella - qua e la si possono già scorgere resti della Grande Guerra - si prosegue lungo il sentiero degli Alpini con l'imponente Croda dei Toni che più avanti, sopra la conca che ospita il rifugio Z. Comici, svetta maestosa circondata da alcune nuvolette.
(Croda dei Toni - particolare)
Poco più avanti comincia la cengia della salvezza che con difficoltà esigue conduce però l'escursionista in un percorso mozzafiato che non può non far riflettere sulle grandi fatiche vissute dai soldati in tempi bui.
(Luca sul sentierio degli Alpini)
Infatti, se per noi la cengia della salvezza coincide con il punto più emozionante della giornata, durante la guerra rappresentava un rapido collegamento tra il passo della Sentinella e la forcella "Giralba" non privo di pericoli a cominciare dai ripidi scivoli di neve che riempivano i canali fino a stagione inoltrata.
Terminata la cengia con qualche saliscendi si raggiunge il rifugio Z. Comici dove buona birra e deliziosi piatti tipici ci danno la carica per iniziare la discesa a valle.
(Io e Elena verso la Croda dei Toni)
Sempre incantevoli le Dolomiti di Sesto :-).
Nessun commento:
Posta un commento