Giovedì 18
Il meteo aveva previsto una bella giornata di sole e questa volta, stranamente, non ci ha azzeccato più di tanto. Ghè da nar istes...
Norberto ha rinunciato all'ultima lezione di basi neurali per un giro nella neve e quindi, nonostante il pericolo valanghe sia al grado 4 su una scala d 5, ci portiamo in quel di Giazzera - un nome una garanzia - con meta il Col Santo che, con i suoi dolci pendii può essere uno di quei luoghi ove il rischio è minore. Arrivati sul posto, sferzato da un vento insistente, il piccolo parcheggio conta diverse macchine e alcuni scialpinisti - che con analoga valutazione hanno scelto questo luogo - si sono appena messi in moto.
Dopo il breve tratto irto del sentiero delle Uhl, lo scenario si apre sui stupendi prati del Pazul con le sue deliziose baite d'altri tempi.
(Altissimo di Nago)
(Sul Pazul)
(Slavina in val dei Lovi)
Poco al di sotto del bait del Marisa, si nota una slavina che attraversa per tutta la sua lunghezza la sottostante val dei Lovi - meio star su con le recie.
(Norberto)
(Norberto)
(Stivo e sullo sfondo il Carè Alto)
(Norberto)
Il tempo intanto sta repentinamente cambiando idea un vento sempre più forte e sempre più freddo sussurra strane melodie tra le spoglie estremità dei larici che ci circondano. Che fare? Meglio tornare sui propri passi... il Col Santo lo saluteremo in un prossimo futuro.
Mai zeder...
1 commento:
meno male che è prevalsa un bricciolo di saggezza....allora non siete completamente scemi!!!!!!!
Non vale rischiare anche se la neve di quest'anno è incredibilmente bella.....
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